Eumenidi, Maurizio Bosio

Eumenidi, Maurizio Bosio

Quale relazione può esistere fra l’anoressia e la bellezza, fra il collasso delle funzioni superiori della persona con ermetica chiusura alla realtà e l’apertura all’esperienza della gioia?

La straordinaria testimonianza di tre ragazze, educate dal metodo clinico a ricercare la Bellezza, intesa come armonia o misura interiore, recupero dell’armonia di rapporti con gli altri, esperienza estetica nell’oggettivazione dei vissuti, dimostra come sia possibile liberarsi dall’ossessiva “presenza” che simbolicamente ricorda le Erinni di eschilea memoria, il cui canto provoca “delirio, follia che distrugge la mente […] e i mortali dissecca!”.

L’esperienza tragica dell’anoressia viene presentata dal medico che aiuta le ragazze a sfuggire alla morte differita (il digiuno che dissecca), attraverso il mito descritto nelle Eumenidi (le Erinni divenute benevolenti). Storia e mito s’intrecciano, donando risonanza alle crude vicende esistenziali delle protagoniste.

Quando finalmente la Bellezza, simile a una caravaggesca lama di luce, è scaturita dall’oscurità del male esistenziale e fisico, le ragazze sono uscite da una condizione senza speranza, sfuggendo al vortice che le aspirava verso il nulla, recuperando la percezione della dignità e ricchezza della loro umanità nel momento opportuno per loro. La bellezza si è rivelata via maestra per trovare la guarigione nella verità, nonostante l’esistenza di resistenze interne e il verificarsi di eventi negativi.

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