Intervento  del Presidente della Associazione Eumenidi a Livorno, 21 ott 2023, in occasione della presentazione del libro “Ricomincio da qui” di Sara Pescia Stojkovic

Intervento  del Presidente della Associazione Eumenidi a Livorno, 21 ott 2023, in occasione della presentazione del libro “Ricomincio da qui” di Sara Pescia Stojkovic

 

Ho conosciuto Sara attraverso il suo libro, e ho pensato d’invitarla a presentare la sua esperienza alle pazienti dell’Associazione Eumenidi e ai loro genitori riuniti assieme, cosa ch’ella fece in giugno a Verdeto, destando commozione e intensa partecipazione nei presenti.

Le ragazze in particolare hanno visto in lei un esempio vivente di rinascita da imitare, e due di loro ne hanno tratto forza per uscire da situazioni di forte emotività negativa.

La presenza mia e di alcuni genitori, qui a Livorno, è un segno di gratitudine nei suoi confronti, ma ha anche un ulteriore significato suggerito dalle parole e dalle immagini del libro.

Chi comprende il senso profondo, autentico delle parole che raccontano le sue storie vere ?

Chi ha sofferto. La nostra Associazione si chiama Eumenidi: essa nasce dalla rilettura del disturbo del comportamento alimentare attraverso la tragedia Eumenidi di Eschilo che si può sintetizzare nelle parole greche Pazei mazos, la conoscenza attraverso la sofferenza.

Chi comprende il messaggio intimo, l’urlo che le immagini come quelle proposte da Sara racchiudono? Chi ha sofferto sino al limite del sopportabile, ha accettato la sofferenza come forza educatrice dell’interiorità e ne è uscito rinato. La Lettera agli Ebrei di San Paolo (5.8) afferma riguardo al percorso umano di Gesù: Efon epazen, imparò a ubbidire da ciò che soffri.

Sofferenza, conoscenza, ubbidienza: sofferenza non sterile, dunque, ma educativa, e ciò ha un valore e una conseguenza di natura antropologica: in contrapposizione al tipo d’uomo disegnato e voluto dalla pseudocultura imperante, l’homo infirmus, l’uomo cioè ansioso, radicalmente insicuro e narcisista, le esperienze descritte nel libro delineano una tipologia d’uomo differente che patisce, pensa, agisce e cambia. Un uomo che nella sua “Scienza nuova” Giambattista Vico, sommo pensatore misconosciuto, definirebbe eroico.

Nel momento storico che viviamo questo tipo d’uomo costituisce un argine alla mollezza da basso impero che favorisce il diffondersi delle malattie del corpo, della mente e dello spirito.

Attraverso immagini e parole, il lavoro fotografico di Sara dimostra d’essere frutto di studio, nel senso latino del termine studium che significa amore come ricerca.

Il contenuto del suo messaggio ha una forma bella. La bellezza  veicola con naturalezza i contenuti che possiedono un valore reale, e il motivo è semplice, espresso in un concetto ben noto alla cultura greca antica e a quella cristiana dalle parole poetiche di John Keats:

“Bellezza é verità, verità bellezza, – ciò è quanto

sapete sulla Terra ed è quanto vi basta sapere.”

Una terza parola-chiave implicita alla verità e alla bellezza è libertà: è la verità che ci fa liberi, è la libertà (almeno interiore, anche sotto la peggiore dittatura) che rende possibile percepire la bellezza; ed è la libertà quella che Sara, come evidenzia nel libro, scopre e assapora attraverso il suo drammatico percorso esistenziale, e che le consente, quasi paradossalmente, d’essere felice.

Le immagini di Sara riassumono la verità della vita delle persone, condensata nella memoria del passato che sottende il presente in cui si mostrano; il presente a sua volta suggerisce il futuro tramite il senso che l’immagine trasmette. Si tratta di un futuro animato da un’energia che si estrinseca nella volontà di rinascita, nell’immaginazione creativa che proietta la persona in nuove, inimmaginabili condizioni, nella fede in Dio e nella positività ultima della vita.  Grazie Sara.

 

 

 

 

 

 

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